Long Term care “Prevedere e Provvedere”.

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Ci sono alcuni argomenti di cui si sente parlare, se ne comprende l’importanza ma, forse per scaramanzia o per fatalismo non si affrontano. Alcuni di questi spesso sono legati allo stato di salute o alla vecchiaia, se poi gli argomenti coesistono, cioè si parla di salute in età avanzata, diventa quasi impossibile affrontare il tema e soprattutto affrontarlo in modo razionale. Soprattutto con i giovani.

In questo breve testo vorrei invece fare luce su alcuni numeri che dovrebbero attivarci per trovare delle soluzioni che sono oggettivamente necessarie.

Come dicevo, alla domanda “come potrò fare fronte alle spese di una eventuale inabilità?” spesso rispondiamo con un “ci penserò” nonostante l’Italia sia una dei paesi più longevi al mondo, con una speranza di vita alla nascita per le donne di 85,4 anni e 81,1 anni per gli uomini. Inoltre non sempre alla terza età si arriva in buona salute, ed infatti, già oggi, gli anziani non autosufficienti sono circa 2.5 milioni.

Probabilmente una delle motivazioni di questa sottovalutazione del problema è riconducibile all’idea che il sistema di cura universalistico italiano (servizio sanitario nazionale, assegni di sostegno, pensioni di accompagno, ecc.) sia in grado di sostenere questo costo dell’assistenza. In parte e vero, ma solo in parte perché le cose negli ultimi anni sono cambiate e in futuro peggioreranno. Per l’assistenza dei nostri 2,5 milioni di non autosufficienti sono impegnati 2,8 milioni di familiari e 900.000 badanti con un costo medio di 15.800€ annui per ognuna (oltre a 1 milione di colf).

Quasi tutte le famiglie hanno avuto bisogno di un sostegno per questa esigenza e spesso ne hanno subito un forte impoverimento.

Allora cosa fare?

Sicuramente prendere coscienza che il problema esiste è già un primo passo. Il secondo è adoperarsi oggi per poter far fronte ai momenti di (potenziale) difficoltà di domani, quindi dobbiamo agire quando abbiamo a disposizione le risorse economiche e per tempo.

Come?

Nel mercato delle coperture assicurative le polizze Long Term Care rispondono a questa esigenza e hanno come scopo, previo pagamento di un premio, l’erogazione di una rendita mensile in caso di non-autosufficienza. Per non-autosufficienza si intende la perdita di capacità nello svolgere autonomamente alcuni atti elementari della vita quotidiana come lavarsi, vestirsi e svestirsi, alimentarsi, continenza, spostarsi, andare in bagno e usarlo.

Questo tipo di copertura assicurativa della non-autosufficienza è quindi particolarmente utile a:

– coloro che vogliono sollevare i propri familiari dell’onere di mantenimento e avere le risorse per una assistenza professionale

– chi deve già con il proprio reddito mantenere una famiglia e non vuole correre il rischio di privare di risorse importanti i propri cari

– figli che vogliono assicurare ai propri genitori una serenità economica nella vecchiaia

– i single che devono auto organizzarsi

– i separati e/o con figli lontani.

In parole povere “Prevedere e Provvedere”.

Ad integrazione di queste mie riflessioni, desidero inserire un link che porta ad un articolo della giornalista Milena Gabanelli per il Corriere della Sera, in cui spiega, dati alla mano, la difficile situazione in cui versano più di 3,5 milioni di anziani non autosufficienti. Lascio a voi immaginare la difficoltà delle tante famiglie e delle tante persone che si ritrovano in una situazione così complicata. “Prevedere” il futuro e “Provvedere” a renderlo migliore, non è difficile. Ti aspetto per ragionarci insieme e per capire come affrontare i problemi che si potrebbero incontrare durante il cammino.

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/assistenza-35-milioni-anziani-non-autosufficienti-vergogna-d-italia/bde54322-d060-11ec-ae98-deceb48b9302-va.shtml

Davide Fuligno.

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